Buongiono,
mi chiamo Eric Bonato e vivo a Lexy, nell’est della Francia.
Mio nonno Arturo e suo padre Angelo Valentino erano di Campolongo sul Brenta e, avendo trovato il vostro sito e letto con interesse la storia del Paese, mi chiedevo se fosse possibile conoscere meglio le origine e la storia della famiglia Bonato.Cordiali saluti
Eric Bonato
Qualche tempo fa abbiamo ricevuto questa e-mail (non senza provare una certa soddisfazione, lo ammettiamo) all’indirizzo del nostro sito appena pubblicato. Subito abbiamo risposto al sig. Eric Bonato, promettendo che ci sarebbe stato un approfondimento sulla sua richiesta e chiedendo l’autorizzazione a citarlo in questo articolo.
Pur consapevoli che non è semplice dare concretezza ad una ricerca di origine, a maggior ragione per un cognome antico e per il quale i fili genealogici sono così complessi, come appunto nel caso dei Bonato, ci siamo affidati, come spesso abbiamo fatto per redarre i testi di questo sito, alla preziosa ricerca del Prof. Antonio Bonato, riportata nel libro ‘Toponomastica e onomastica storica’ pubblicato da Attilio Fraccaro Editore, nella speranza di poter rispondere, almeno in parte, alla voglia di conoscere le sue origini del Sig. Eric Bonato.
Le attuali famiglie Bonato e Lovato discendono da uno stesso capostipite: tal Gianese detto anche Zanino, che incontriamo la prima volta nel 1428.
Il 5 gennaio di quell’anno Domenico fu Gianese da Lusiana (Dominicum q. Janexe de Luxiana) riceve dal priore del monastero di Santa Croce di Campese l’investitura a livello di un sedime di terra aratoria, prativa e boschiva di nove campi nella contrada di Campolongo, confinante, a monte la Piera Soldara (ora Grotta del Sasso) e a mezzogiorno la via comune, con un affitto di due lire di denari vicentini e due buone galline.
In questo documento non c’è ancora il cognome. L’identificazione personale viene assicurata attraverso il nome del padre. La prima distinzione personale di Domenico con il soprannome Lovato (Dominicum dictum Lovatum de Campolongo) risale al 1461.
Nell’arco di qualche generazione comparirà un nuovo cognome, Bonato, che ha avuto origine da Bonato (nome proprio) detto Lovato (3.a generazione). Il cambiamento da Lovato in Bonato si verificherà in tempi diversi, e attraverso due distinti rami.
La prima rinominazione si ha con Zuanne (5.a generazione), anche se il nuovo cognome Bonato coabiterà con l’originario Lovato.
Il nuovo cognome si fisserà con i figli, Francesco e Bartolomeo.
Si vedano i relativi fili genealogici come segua:
- Francesco Bonato detto Benacchio (6.a generazione): fili genealogici n. 17-18
- Bartolomeo Bonato detto Grison (6.a generazione): fili genealogici n. 19-30
La seconda rinominazione inizierà con Valentino (7.a generazione) di Bonato Lovato degli Honesti. Con un ritardo quindi di due generazioni rispetto al primo mutamento di cognome. Però, anche per Valentino come per Zuanne, nuovo e vecchio cognome, andranno a braccetto. Valentino infatti era conosciuto con due diversi cognomi: Lovato e Bonato.
Nei documenti notarili veniva registrato normalmente come Lovato, mentre in quelli ecclesiastici viene sempre chiamato Bonato. La fissazione defintiva si avrà, per distinti rami , tra la settima e l’ottava generazione, come segue:
- Pietro Bonato (8.a generazione): fili genealogici n. 1-10;
- Gio Antonio Bonato (7.a generazione): filo genealogico n. 11;
- Nicolò Bonato (7.a generazione): filo genealogico n. 12;
- Sebastiano Bonato (7.a generazione): fili genealogici n. 13-16;
Il ramo che manterrà invece l’originario cognome Lovato continua con Francesco (3.a generazione): fili genealogici n. 31-32.
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