Recentemente è stata resa fruibile la nuova strada, ad uso ciclo pedonale, che da Campolongo sul Brenta si congiunge con quella già esistente che porta a Valstagna.
Con il contributo economico della Regione Veneto e dei comuni della Unione montana anche il tratto che scorre lungo la Brenta, in comune di Pove del Grappa è, ormai, ultimato. Il nuovo percorso, a parere delle molte persone che hanno incominciato a percorrerlo, è rispettoso dell’ambiente permettendo a chi lo cammina di gustare angoli e prospettive che spaziano dal fiume Brenta alle montagne circostanti.
In questo periodo la novità della completa apertura ha permesso a molti appassionati, non solo della Valbrenta, di apprezzare meglio ciò che la natura offre nel nostro territorio.
Il fondo è stato preparato con un ghiaino misto con il catrame che permette di camminare piacevolmente e in sicurezza. Probabilmente questo percorso, a grandi linee, rispecchia gli antichi tratturi che collegavano, tra di loro, i paesi, o meglio le contrade, della Valle.
Un percorso affascinante e suggestivo
La Brenta offre uno spettacolo a parte: anatre, oche, aironi, gabbiani, cormorani volteggiano e planano sull’acqua alla ricerca di cibo. I contrafforti dell’Altopiano di Asiago Sette Comuni e quelli del massiccio del Grappa si rispecchiano sul fiume. L’acqua scorre, apparentemente pulita, frusciando tra anfratti, rientranze e cascatelle.
Partendo dal ponte di Campolongo, per esempio, si arriva, quasi senza accorgersene, nel bel lungo Brenta che adorna la contrada Contarini, proprio nel punto in cui, anticamente, esisteva il traghetto che portava gli abitanti della contrada verso San Nazario la sua stazione ferroviaria e viceversa.
Più avanti si intravede lo svettante campanile di Oliero, nostra antica chiesa matrice, che placidamente si protende verso il fiume. Poco oltre si arriva in prossimità delle grotte e della chiesetta della salute. Il percorso si snoda piacevole tra il gorgoglio delle acque e il ribollire dei propri pensieri.
Attraversato l’Oliero, appena dopo, si arriva alla contrada Londa, un borgo che rasenta il fiume con le sue case ben ristrutturate, nel rispetto delle antiche costruzioni. Giunti a Valstagna, se non è venerdì giorno di mercato e si va a fare una capatina magari a mangiare un gelato, si attraversa il ponte transitando a fianco del palazzo Guarnieri, convenientemente restaurato e sede dell’Unione Montana del Brenta, si attraversa la statale 47 e si arriva a Carpanè. Dopo una breve salita si costeggia la ferrovia fino ad arrivare in contrà Merlo.
Volgendo lo sguardo verso l’altra riva del fiume si scorgono gli scoscesi dirupi che conducono verso le montagne di Valstagna e Oliero. Ora si scorge la Brenta che, come un nastro verde azzurro, fluisce veloce verso valle. Il rumore delle sue acque è smorzato dal traffico che scorre nella sottostante statale 47. Poi si arriva nei pressi della chiesa della Madonna dell’Onda che ricorda la tragica inondazione del Brenta che colpì San Nazario nel Cinquecento e, poco dopo, nella contrada del Merlo con le sue fortificazioni risalenti alla prima guerra mondiale.
Girando lo sguardo a sinistra di possono scorgere le propaggini del massiccio del Grappa, come il Col Moschin, che furono teatro di aspri scontri durante la prima guerra mondiale. Si attraversa, poi, il grazioso centro di San Nazario per riprendere quella che fu l’antica “via Regia” che metteva in comunicazione il Veneto con l’Austria e la Germania.
Dopo Sarzè si giunge ai Lanari. Spingendo lo sguardo si osserva, sulla destra, il nostro paese in tutta la sua estensione: assomiglia ad una bella donna distesa in attesa che il sole la faccia brillare in tutta la sua leggiadra e originale bellezza.
Giunti in località “Fontanazzi” si può scorgere una lapide che ricorda le gesta dei patrioti valligiani contro il nemico austriaco.
Intanto la Brenta ha rallentato la sua corsa e lo spazio antistante il ponte richiama l’estate con le sue feste e le sue manifestazioni promosse dalla nostra Pro Loco: quasi quasi, respirando profondamente, si gustano i sapori del cibo ancora sospesi nell’aria.
Qualche canoa corre, a momenti ad andatura lenta a momenti frenetica, lungo le acque che ora sono tranquille attraversate dalle grida di gioia che erompono dalle bocche dei ragazzi delle varie scolaresche impegnati a scendere, a bordo di canotti, lungo la Brenta.
Attraversando il ponte si arriva al punto di partenza non prima di aver dato un’occhiata alle contrade Orlandi e Vialetti adagiate sulla riva del laghetto artificiale.
Il fisico si è ritemprato, la mente rilassata e si pensa a quanto vicini e complementari appaiono i nostri comuni della Valbrenta.
E, spontanea, sorge una domanda: ma riusciremo a formare una unica entità amministrativa pur nel rispetto della peculiarità di ciascuna comunità?
Fiorenzo Vialetto
Articolo tratto da ‘Il Vento del Brenta’ – n.1 Giugno 2018
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